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Quando siamo arrivati a Toirano, siamo scesi dal pullman, ma prima di
visitare le grotte abbiamo fatto merenda e, appena tutti erano pronti, abbiamo
percorso una salita che portava alle grotte. Una volta arrivati abbiamo dovuto
aspettare circa mezz’ora perché la guida non c’era ancora. Mentre aspettavamo
di siamo accorti di uno “scivolo” di pietra, che sembrava di ghiaccio: salivamo
le scale e scendevamo giù velocemente.
Davanti alla grotta c’era un cancello che bloccava l’entrata.
A un
certo punto è arrivata la guida, ha aperto il cancello e ci ha fatto entrare.
Prima, però, ci ha raccomandato di non toccare le rocce e ci ha spiegato che
avremo visitato due grotte: la grotta della basura, che in dialetto significa
strega, e la grotta di Santa Lucia.
La grotta della strega si chiama così perché quando non era stata ancora
aperta ai visitatori, vicino all’entrata, c’era un muro con dei buchi e quando
il vento soffiava passava nei buchi e sembrava che una strega ridesse nella
grotta.
Abbiamo iniziato a visitare la grotta della strega; i corridoi erano
stretti e c’erano delle stalattiti che avevano forme buffe: una sembrava una
calza di strega, altre avevano la forma di fette di prosciutto e altre ancora
sembravano mozzarelle.
L’acqua dalle stalattiti finisce sulle stalagmiti,
scivola e forma dei laghetti dove vivono dei piccoli crostacei che si
nascondono nelle cavità delle grotte.
Durante il percorso abbiamo visto anche delle colonne che si sono
formate quando una stalattite si è incontrata con una stalagmite, una di queste
colonne era alta 8 metri. La guida ci ha detto che le stalattiti e le
stalagmiti crescono di circa 1 cm cubo ogni 20-30 anni.
In una stanza, chiamata cimitero degli orsi, abbiamo visto molte
impronte dell’uomo preistorico e le ossa dell’orso delle caverne.
Abbiamo attraversato un tunnel e siamo arrivati nella grotta di Santa
Lucia dove abbiamo visto dei “fiori di pietra”.
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