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Mi chiamo Haribansh Manjhi, ho 32 anni e mia moglie si chiama Jagiya Devi. Abbiamo due figlie e otto figli e viviamo nel villaggio di Delho. Non possediamo terra e per sfamare la mia famiglia vado a lavorare nei campi degli altri. Grazie all’aiuto di ActionAid e SSEVK, in diversi villaggi son riuscito a far organizzare i braccianti in gruppi per dare voce alle nostre richieste e lottare per i nostri diritti.
Finalmente gli abitanti del mio villaggio hanno iniziato a protestare contro lo sfruttamento da parte dei latifondisti. Il mio padrone è un uomo ricco che, oltre a proibire ai suoi dipendenti di mandare i figli a scuola, offre loro un salario misero di sole 35 Rupie (1 Euro = 67 Rupie) al giorno, benché il livello minimo stabilito dal governo sia 80 Rupie. Si è arrabbiato molto quando i Musahar hanno chiesto un aumento del salario e si sono rifiutati di lavorare per quelle cifre, ma quando il raccolto rischiava di seccare e l sua fattoria di andare in malora è stato costretto a concedere un ridicolo aumento di 15 Rupie. In tutto questo, il proprietario è diventato molto vendicativo e, insieme ai suoi amici, ha iniziato a picchiare molti Musahar denunciandomi alle autorità. Quando la polizia ha tentato di arrestarmi, sono dovuto scappare e quando mi hanno preso, è stato grazie a SSEVK che ha pagato la cauzione che sono tornato presto in libertà. Tante volte il padrone ha cercato di uccidermi perché ero il capo del gruppo, e alla fine mi sono deciso a denunciarlo. Ovviamente, essendo un uomo potente, non è stato preso nessun provvedimento nei suoi confronti, ma sono state organizzate una protesta e una manifestazione davanti al commissariato di polizia e al comune. Abbiamo anche scritto una lettera l Capo dei Ministri del Bihar. Le nostre azioni hanno dato dei frutti e finalmente la polizia si è decisa ad ascoltare le nostre lamentele. L’oppressione da parte sua è diminuita, ma le azioni  legali sono ancora in corso. Abbiamo deciso di continuare a lottare finché non avremo giustizia. Grazie ad ActinAid e SSEVK abbiamo imparato a lottare per liberarci dalla morsa dello sfruttamento.