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Oggi a scuola sono venuti i nonni di Danilo perché noi avevamo delle domande da fargli e speravamo che sapessero risponderci.

I nonni di Danilo hanno tutti e due 88 anni, quando erano piccoli avevano già l'elettricità in casa proprio come noi. Purtroppo c'era la Seconda Guerra Mondiale, i bombardamenti distruggevano gli edifici tutti erano spaventati e scappavano dentro i rifugi antiaerei durante la guerra c'era poco cibo e qualche volta andavano a rubare il cibo degli animali prendevano le castagne cotte nel latte per le mucche mangiavano pane formaggio e polenta.

Solo la nonna di Danilo andava a scuola. La scuola era divisa tra maschi e femmine e in classe erano in 34 alunni, le nostre classi non sono così numerose.
Le bambine indossavano i grembiuli bianchi e le scarpette nere; a scuola non si poteva giocare a ricreazione mentre andavamo in bagno si poteva chiacchierare. Gli alunni non scrivevano con le penne cancellabili come facciamo noi ma usavano il pennino. Il pennino aveva una punta sottile e per scrivere dovevano immergere la punta nell'inchiostro, ma non troppo sennò il quaderno si sporcava. Per asciugare l'inchiostro usavano un tampone con della carta assorbente così se ci passavano la mano sopra non si sporcava. La scuola della nonna di Danilo aveva due ingressi quello a destra era per i maschi e quello a sinistra per le femmine al primo piano c'erano le prime al secondo piano le seconde e così via. Il nonno di Danilo giocava per strada con le macchinine e a un gioco chiamato lippa, la nonna invece giocava sui prati con le bambole di pezza e a far da mangiare.

Dai racconti dei nonni di Danilo abbiamo capito che la loro vita era difficile e molto diversa dalla nostra. È stato bello parlare con loro perché ci hanno raccontato tante cose interessanti, la cosa che mi ha colpito di più è quando la nonna racconta che a Natale riceve solo bambole di pezza.