Carlo Goldoni ELISA (VA) Carlo Goldoni nacque a Venezia nel 1707 da una famiglia
borghese. Dopo aver studiato da avvocato, andò a Milano per intraprendere la
carriera di scrittore teatrale. La sua grande passione era scrivere commedie
teatrali, egli amava talmente il teatro da cercare un modo per modificarlo.
Tornò a Venezia e compose la prima opera di successo il “ MOMOLO CORTESAN", e
dopo la “ Donna di Garbo”. Fu il primo testo in cui tutti i ruoli erano scritti,
iniziò la rivoluzione goldoliana del teatro che interruppe anni di recitazione
“ a soggetto “, che altro non era che un racconto scritto e improvvisato dagli
attori. Al contrario, Goldoni scriveva le parti per ciascun attore. Le sue
commedie erano per lo più ambientate a Venezia, con la presenza di alcuni
personaggi tipici della città. Goldoni narrava fatti reali e quotidiani, usando
il dialetto veneziano. Dopo aver raggiunto la fama, fu chiamato in Francia
presso la corte di Luigi XV per organizzare il teatro di corte, ma accettò solo
di insegnare l'italiano alla figlia del re. Poco dopo lo scoppio della
rivoluzione francese morì nel 1793. Le sue opere
più famose : “ il servitore di due padroni
“, la “ vedova scaltra “, “ la bottega del
caffè “, la “ donna volubile “, “
pettegolezzi delle donne “, la “ famiglia d'antiquario
“, la “ serva amorosa “,
la “ figlia obbediente “, la “ locandiera “, il
“ cambiello “, “ i rusteghi “, la
“trilogia della villeggiatura”, “ Sior Todero
brontolon “, “ le baruffe ehiozzotte
. L'ultima la scrisse in francese : “ il burbero benefico”. ELISA (VA)
|
Marco Polo GRETA (VA)
Quando aveva 15 anni, cioè
nel 1269, suo padre e suo zio partiti per l’Oriente da parecchi anni, tornarono
a Venezia. Si erano impegnati a ripartire per la Cina dove il Kublai
Khan li attendeva con cento saggi occidentali che il Papa avrebbe dovuto
inviare. Poiché il nuovo Pontefice tardava ad
essere eletto, dopo due anni di attesa i fratelli Polo e il giovane Marco
decisero di partire per l'Oriente. Dopo un'odissea di trenta mesi arrivano
finalmente a Cambaluc (l'odierna Pechino). Nel 1298 ci
furono le guerre navali tra i genovesi e i veneziani, Marco Polo cadde
prigioniero dei genovesi, in carcere raccontò l’esperienza che aveva fatto in
Oriente al suo compagno di cella Rustichello da Pisa. Quando Marco
Polo ritornò a Venezia dalla Cina la famiglia Polo si sistemò nuovamente, coi loro racconti incredibili attiravano folle di
persone. Alcune persone ebbero difficoltà a credere che fossero stati in Cina. Tra il 1310 e il 1320 cominciò a circolare una nuova versione del libro di Marco Polo, Il Milione, ancora in Francese. Questo libro fu, in seguito, tradotto in altre tre lingue. (VB)
|