Beppe Nappa

                                        FILIPPO e NATASHA

 Beppe Nappa rappresenta un siciliano fannullone, intorpidito da un sonno perenne che lo costringe a sbadigliare continuamente
“Nappa” in dialetto significa un uomo buono a nulla. E’ il pigro servitore di un padrone che può essere un commerciante, un innamorato, o un vecchio barone. In realtà non svolge il suo lavoro in modo efficiente, anzi passa dal sonno, alla ricerca di cibo, aiutato da un fiuto infallibile, per tornare poi al suo mondo di sogni.

Maschera di origine siciliana deve il suo nome alle parole “Peppi”, diminutivo dialettale di Giuseppe, e “nappa”, che significa toppa dei calzoni, cosicché “Giuseppe toppa nei calzoni” sta ad indicare un “uomo da nulla”.
Il costume di scena era costituito da un ampio abito azzurro, formato da casacca e calzoni e un cappellino di feltro sul volto privo di maschera e di trucco.


I pupi siciliani

L’opera dei Pupi cioè il teatro siciliano delle marionette, è una forma di spettacolo antica. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che le prime marionette mosse dai fili fossero costruite già all’ epoca della colonizzazione greca (V secolo ) in Italia.

 Questo teatro cominciò a diffondersi in Europa solo nel seicento e nella metà dell’ ottocento farà la sua comparsa in Sicilia.

 I pupari siciliani rivestono i loro personaggi di splendide armature e di stoffe sempre più preziose.

In oltre sviluppano una tecnica nuova : il filo che comanda la mano destra del pupo viene sostituito con un’ asta di metallo che consente di compiere movimenti più precisi come estrarre la spada dal fodero.

Le storie di questi burattini si ispirano ai poemi cavallereschi che raccontavano le avventure di Carlo Magno e dei paladini di Francia  e le avventure di Orlando contro i Mori.     

(VA)