Giulio Cesare FILIPPO (VA) Caio Giulio Cesare, in
latino Gaius Iulius Caesar è stato un militare, console, dittatore,
oratore e scrittore romano, considerato uno dei personaggi più importanti della
storia. Cesare nacque il 13 luglio
del 101 a.C. o il 12 luglio del 100 a.C. nella Suburra, un quartiere di Roma,
da un'antica e nota famiglia patrizia, la gens Iulia, che annoverava tra
gli antenati anche il primo e grande re romano, Romolo. Nonostante le origini aristocratiche,
la famiglia di Cesare non era ricca per gli standard della nobiltà romana, né
particolarmente influente. Ciò rappresentò inizialmente un grande ostacolo alla
sua carriera politica e militare e Cesare dovette contrarre ingenti debiti per
ottenere le sue prime cariche politiche. Inoltre, negli anni della giovinezza
dello stesso Cesare, lo zio Gaio Mario si era attirato le antipatie della nobilita
repubblicana (anche se successivamente Cesare riuscì a riabilitarne il nome) e
questo metteva anche lo stesso Cesare in cattiva luce agli occhi degli optimates.
La famiglia viveva in una
modesta casa della popolare e malfamata Suburra, dove il giovane Giulio Cesare
fu educato da Marco Antonio Gnifone, un illustre grammatico nativo della
Gallia. Cesare trascorse il suo periodo di formazione in un'epoca tormentata da
gravi disordini. Mitridate VI, re del Ponto, minacciava le province orientali;
contemporaneamente, era in corso in Italia la Guerra sociale e la città di Roma
era divisa in due fazioni contrapposte: gli optimates, favorevoli al
potere aristocratico, e i populares o democratici, che sostenevano la
possibilità di rivolgersi direttamente all'elettorato. Pur se di nobili
origini, fin dall'inizio della sua carriera Cesare si schierò dalla parte dei populares,
scelta sicuramente condizionata dalle convinzioni dello zio Gaio Mario, capo
dei populares e rivale di Lucio Cornelio Silla, sostenuto da
aristocrazia e Senato. Ebbe un ruolo cruciale
nella transizione del sistema di governo dalla forma repubblicana a quella
imperiale. Con la conquista della
Gallia estese il dominio della “res publica” romana fino all'oceano Atlantico e al Reno: portò gli eserciti
romani a invadere per la prima volta la Britannia e la Germania e a combattere
in Spagna, Grecia, Egitto, Ponto e Africa. Il primo triumvirato,
l'accordo privato per la spartizione del potere con Gneo Pompeo Magno e Marco
Licinio Crasso, segnò l'inizio della sua ascesa. Dopo la morte di Crasso
(Carre, 53 a.C.), Cesare si scontrò con
Pompeo e la fazione degli Optimates per il controllo dello stato. Nel 49
a.C., di ritorno dalla Gallia, guidò le sue legioni attraverso il Rubicone
pronunciando le celebri parole «Alea iacta est», e scatenò la guerra
civile, con la quale divenne capo indiscusso di Roma: sconfisse Pompeo a
Farsalo (48 a.C.) e successivamente gli altri Optimates in Africa e in
Spagna. Con
l'assunzione della dittatura a vita diede inizio a un processo di radicale
riforma della società e del governo, riorganizzando e centralizzando la
burocrazia repubblicana. Il suo operato provocò la reazione dei conservatori,
finché un gruppo di senatori, capeggiati da Marco Giunio Bruto, Gaio Cassio
Longino e Decimo Bruto, cospirò contro di lui uccidendolo, alle Idi di Marzo
del 44 a.C. (15 marzo 44). Nel 42 a.C., appena due anni dopo il suo assassinio,
il Senato lo deificò ufficialmente, elevandolo a divinità. L'eredità
riformatrice e storica di Cesare fu quindi raccolta da Ottaviano Augusto, suo
pronipote e figlio adottivo. Le
campagne militari e le azioni politiche di Cesare sono da lui stesso
dettagliatamente raccontate nei Commentarii de bello Gallico e nei Commentarii
de bello civili. (VB)
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