Biblioteca Malatestiana
La
Biblioteca Malatestiana di Cesena è una biblioteca monastica di particolare importanza
storica. Costruita nella metà del XV secolo, detiene due primati assoluti: è
stata la prima biblioteca civica d'Italia e d'Europa ed è l'unico esempio di
biblioteca monastica umanistica giunta fino a noi perfettamente conservata
nell'edificio, negli arredi e nella dotazione libraria.
L'esterno, stretto tra gli edifici ottocenteschi che sostituirono le sale del
convento, è visibile dall’adiacente Chiostro di San Francesco e dal vicino
Palazzo nobiliare Ghini.
L'architettura è di grande semplicità: in cotto, con frontone
ornato da rosone e lapide dedicatoria, finestrelle ad arco acuto ai lati
maggiori e un delizioso cornicione in terra cotta. Per accedere all'interno, si
salgono le scale che, dalla sezione moderna, conducono al primo piano.
Si attraversa un primo corridoio che ospita un prezioso lapidario e un secondo
lungo il quale è narrata la storia della biblioteca e che immette nella
Malatestiana vera e propria, progettata dall'architetto Matteo Nuti. Di fronte,
è collocata la
Biblioteca Piana che papa Pio VI donò alla sua città natale.
L'Unesco ha riconosciuto, nel 2005,
l'importanza culturale della Malatestiana inserendola,
unica in Italia, nel Registro ‘Memoire du Monde'.
Nella stupenda struttura a basilica sono ancora collocati gli originali plutei
e preziosi volumi fissati con le originarie catenelle.
Nella Malatestiana sono conservati 287 incunaboli, circa 4.000 cinquecentine,
1.753 manoscritti e oltre 17.000 lettere.
Secondo gli storici, la curiosa particolarità che la Biblioteca Malatestiana
fosse di proprietà pubblica, ma che la custodia fosse affidata ai frati
Francescani, la preservò da danneggiamenti e saccheggi. Di ciò è testimonianza
la presenza di una doppia chiave di accesso, affidata l'una all'autorità
civica, l'altra a quella religiosa.
Oggi così, aperto l'antico portale in legno sormontato dall'elefante indiano,
simbolo dei Malatesta e in particolare di Novello, il signore di Cesena che
volle la Biblioteca,
si compie, in un attimo, un affascinante viaggio di cinquecento anni.
MANUELE (VA)
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