Pulcinella
NATASHA (VA) Famosa maschera napoletana e una tra le più popolari italiane. La maschera di Pulcinella come la conosciamo oggi, è stata inventata ufficialmente a Napoli nella seconda metà del Cinquecento. C'è chi fa discendere il nome da “Pulcinello” un piccolo pulcino perché ha il naso adunco; c'è chi sostiene che un contadino di Acerra, Puccio d'Aniello, nel '600 si unì come buffone ad una compagnia di girovaghi di passaggio nel suo paese. Pulcinella è pigro, vorace, perennemente affamato, opportunista, sfrontato, chiacchierone, bastonatore spesso bastonato. (VA)
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Tartaglia
SARA Corpulento e goffo personaggio napoletano, afflitto da un fastidioso e
comico difetto di pronuncia: la balbuzie. Tutte le volte che Tartaglia
inizia a parlare, balbetta, incespica nelle parole, ripetendone
meccanicamente la sillaba iniziale un bel numero di volte. Il risultato
é che non riesce a farsi capire ed il primo ad arrabbiarsi è proprio
lui.
Se la prende con tutti e di più con se stesso. Allora sì che balbetta! Inoltre storpia le parole e le frasi continuamente e ne deforma il significato in maniera ridicola, lasciando interdetto o rendendo furioso chi lo ascolta. Ha anche altri difetti; é molto
miope e porta sul naso un enorme paio di occhiali che gli danno un’aria
solenne da professore. E’ anche un po’ sordo e non c’é da meravigliarsi
se, talvolta parlando con qualcuno risponda fischi per fiaschi. Nata
verso la metà dei Seicento, la maschera di Tartaglia é di origine
napoletana e la si ritrova molto spesso nelle commedie dell’epoca
accanto a quelle di Pulcinella e di Colombina.
Tartaglia rappresenta
un uomo di mezza età senza però un suo ruolo fisso; di volta in volta é
giudice, notaio, farmacista, avvocato, consigliere di corte, ma anche
domestico, sbirro o semplicemente genitore di qualche giovane maschera
della commedia. Una delle sue più grosse debolezze è quella di
corteggiare tutte le donne che incontra e, visto che ha il cuore tenero
se ne innamora facilmente.
(VA)
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