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- Tutto incominciò nella fabbrica di matite quando stavo per essere completata. Ad un tratto mi cadde sulla mina una sostanza chimica, una cosa appiccicosa e violacea con dentro un pezzo di legno forse magico.
Subito dopo mi prese una mano e mi mise dentro un barattolo insieme ad altre matite normali e ci buttò tutte dentro un enorme camion nero.
Dopo qualche giorno ci scaricarono in una fabbrica che ci doveva imballare con gomme, fogli, penne, inchiostro, evidenziatori, pennarelli, matite colorate, scotch, colla ed altre infinità di cose per la scuola, c'erano anche dei biglietti per i compleanni molto carini. Io ero l'unica magica e animata e mi sentivo sola.
Finalmente arrivammo al negozio, appena aprirono i portelloni un'ondata di sole ci arrivò in faccia (dopo tutti quei giorni al buio c'eravamo dimenticati come era fatto ilsole).
Un'altra mano ci prese e ci portò in negozio.
Era una bella edicola, aveva tantissima merce colorata disposta su mille e mille scaffali. Il banco era ovale con sopra un computer, una stampante, dei libri e le nostre scatole.
La mano ci tirò fuori e ci dispose in vetrina in modo che la gente ci vedesse.
Il giorno dopo mi comprò un ragioniere e appena provò a scrivere disse che io ero troppo ammaccata e non funzionavo bene, mi buttò fuori dalla finestra e andò a prendere un'altra matita. Quel giorno, dopo due ore, mi trovasti tu! E io resterò sempre con te, vero Camilla?.
- Sì, hai prorpio ragione, resteremo sempre insieme! e si abbracciarono.


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