ricomincia la storia
Camilla desiderò un portale spazio-temporale e la matita iniziò a disegnare. La matita disegnava benissimo e quando il disegno fu finito comparve subito un portale. Era tondo e molto grosso fatto in acciaio; all'interno c'erano dei raggi elettromagnetici che formavano un tunnel che, se ci entravi dentro, ti trasportava nei posti dove volevi, anche in posti di fantasia.
Camilla entrò e ad alta voce desiderò di essere trasportata a New York.
Dentro il tunnel Camilla sentiva una sensazione strana. Sentiva come se qualcosa le stesse parlando però non riusciva a capire cosa diceva. Dopo un po' la voce cessò e Camilla vide una luce in lontananza e immaginò che fosse l'arrivo ma non si avvicinava mai.
Ad un certo punto si sentì cadere a terra come se il tunnel non la tenesse più ma subito si accorse che era arrivata a New York. Vide dei grattacieli molto grandi che la fecero impressionare. Il portale l'aveva portata in un parco molto grande. Il parco era circondato da alberi e all'interno c'erano delle panchine e una stradina al centro che percorreva tutto il parco e che portava all'uscita. Sparsi per tutto il parco c'erano molti prati dove alcune persone stavano pranzando con una tovaglia a quadretti di colore rosso e bianco. Sulla parte destra del parco c'era un parco giochi dove dei bambini stavano giocando divertiti. Dopo aver  visitato tutto il parco Camilla si diresse verso la Statua della Libertà. Andando verso la statua della libertà vide molti grattacieli e le persone che frettolosamente camminavano sui marciapiedi. Alla fine riuscì ad arrivare alla Statua della Libertà: era gigantesca e Camilla rimase impressionata. Era di color verde acqua e turisti di tutto il mondo la stavano ad ammirare facendo molte foto. Vedendo tutte quelle persone che scattavano foto venne voglia anche a Camilla di fare delle foto, però non aveva una macchina fotografica allora chiese alla matita di disegnargliene una e la matita iniziò a disegnare. Quando ebbe finito comparve una C144, una delle macchine fotografiche più belle. Camilla impugnò la macchina fotografica e iniziò a scattare. Poi decise di tornare a casa per andare in un altro posto, ma non sapeva come fare. Allora la matita le disse di pronunciare la parola "casa". Camilla la pronunciò e in un batter d'occhio era già a casa.
Erano le 12:30 e Camilla decise di andare in una città inventata da lei: Camillandia. Mentre era nel portale Camilla pensò come voleva la sua città e quando ebbe finito di pensare arrivò a Camillandia come se il portale avesse aspettato che Camilla finisse di pensare. Si trovò davanti all'ingresso di una città. Il cartello diceva "Benvenuti a Camillandia, la città delle meraviglie".  Camilla entrò nella città e vide tutta la gente che la acclamava e chiese alla matita:
- Perchè tutta la gente mi acclama?
La matita le rispose:
- Ho voluto farti un regalo. Mentre pensavi cosa volevi nel tuo mondo ho fatto in modo che nel tuo mondo tu sia la regina: la Regina Camilla I
Camilla era al settimo cielo e ringraziò subito la matita. Subito si diresse verso il suo palazzo e quando arrivò fu più contenta di prima. Si trovava davanti ad un giardino immenso circondato da alberi molto belli. Nella parte destra del giardino c'era una piscina molto grande con due scivoli uno più grande e uno più piccolo. Nella parte destra c'era un parco giochi con scivoli e altalene. In un pezzo di giardino non c'era niente così Camilla poteva giocare liberamente. Camilla non voleva più tornare a casa allora chiese alla matita di disegnare un suo clone e di spedirlo sulla Terra così Camilla restò per sempre a Camillandia.


scegli un nuovo finale