VISITA A PENTEMA

Lunedì 17 dicembre siamo andati a visitare il paese - presepe di Pentema, siamo stati accompagnati da una guida che ci ha spiegato i lavori che si svolgevano un tempo. Era una giornata molto bella: il sole splendeva, il cielo era senza nuvole e c'era un pò di venticello. Siamo partiti verso le nove da scuola e poi siamo scesi fino all'edicola, abbiamo attraversato la strada e abbiamo atteso il pullman, quando è arrivato ci siamo sistemati, dopo di che siamo partiti. Il percorso è molto tortuoso, alcuni bambini durante il viaggio si sono dimenticati di mettersi il braccialetto e sono stati un pò male.
Ad un certo punto il pullman si è fermato perchè non poteva passare visto che la strada che porta a Pentema è molto stretta, però ad aspettarci c'era già un'altro pullman più piccolo.
Così siamo saliti e abbiamo preso un'altra stradina ancora più tortuosa!

All'arrivo c'erano due signori con delle pecorelle, tutti abbiamo pensato che fossero vivi, invece no, erano dei manichini!

Vicino ai pastori c'erano altri manichini che rappresentavano delle donne che lavavano i panni nelle vasche. In passato le donne per avere dei panni puliti li mettevano in ammollo con la lisciva, un detersivo a base di acqua e cenere, e, alcune volte, li stendevano sul prato per farli asciugare. La guida ci ha spiegato che lavavano nei lavatoi  perchè nelle case non c'era acqua. I trogoli avevano più vasche, al primo rubinetto si lavavano i panni, nel secondo si sciacquavano, nel terzo bevevano i cavalli e nell'ultimo i muli e le vacche.
Siamo andati avanti e c'erano delle case, degli orti, botteghe e la chiesa. Fuori dalla chiesa il parroco benediva i bambini e le famiglie. Dentro ogni casa c'era qualcuno che faceva un lavoro, abbiamo visto un erborista che guariva le malattie con le erbe, putroppo non in tutti i paesi c'era il medico.
Nell'angolo di una abitazione poi abbiamo visto un arrotino che affilava i coltelli, le falci e altri attrezzi agricoli.

La guida ci ha fatto vedere gli orti, c'erano molte verdure, ognuno coltivava il necessario per la propria famiglia. Per far crescere le piante bisognava bagnarle, ma l'acqua dovevano andare a prenderla al fiume. Siamo andati a vedere come erano fatte le case di una volta: all'entrata c'era la cucina con tutti gli utensili, le stanze non erano grandi, c'era un letto matrimoniale e alcune volte una piccola culla fatta di legno. In ogni casa la cucina era la stanza più importante.  Sul terrazzo di un'altra abitazione c'era un barbiere, la guida ci ha detto che un contadino senza aver frequentato nessuna scuola, per imparare il mestiere, la domenica mattina, tagliava i capelli e la barba alle persone che ne avevano bisogno.

Il percorso da seguire era un pò bagnato e quindi sui sassi si scivolava un pò.
Abbiamo visto un fabbro che realizzava coltelli, falci e altri attrezzi da lavoro. Proseguendo il percorso davanti a una porta c'era il cestaio che riparava un cesto, questo mestiere oggi non viene svolto quasi più. C'era anche un vasaio che riparava i vasi per poi metterci i fiori o conservarci i cibi, anche questo mestiere è ormai scomparso.  

La guida ci ha fatto vedere anche il mestiere del carbonaio e ci ha spiegato che lui tagliava i pezzi di legno, li ricopriva di terra e di muschio per non fare incendiare il legno, dopo senza far bruciare completamente i pezzi di legno, li faceva diventare carbone che vendeva o scambiava con altre merci.
Abbiamo visto anche una scuola, i banchi e le attrezzature erano simili alle nostre, ma il locale era molto diverso, la scuola del paese era stata costruita nel 1830.

Abbiamo scoperto che una volta il vino lo facevano in casa e anche se non era molto buono lo bevevano lo stesso. I contadini si riunivano la sera per riscaldarsi e fare i lavori assieme, era la VEGLIA CONTADINA. Nel periodo delle castagne la gente le raccoglieva e le faceva seccare, poi venivano messe in sacchetti che sbattevano sul legno per far togliere il guscio pelosetto.

Infine abbiamo visto la stalla dove era stato allestito il presepe, c'era un mucchio di paglia e l'asino e il bue erano enormi.
Eravamo tutti stanchi e affamati, ma finalmente siamo andati a mangiare, tutti avevamo portato più di un panino!
Finito di mangiare abbiamo fatto un disegno sul personaggio che ci era piaciuto di più.

Mentre aspettavamo il pulmann per tornare a casa la guida ci ha fatto vedere la via del sale sul crinale di una montagna, ci ha spiegato che il fiume che sentivamo scorrere era il fiume Pentemino che si univa con il Laccio e diventava lo Scrivia, un affluente del Pò.

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GALLERIA FOTOGRAFICA

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TESTO SCRITTO GRAZIE AL CONTRIBUTO DI
 ANDREA C, BEATRICE, ELISA,GRETA,  MANUELE E SARA.