Adozione a distanza

ADOZIONE CESSATA NEL 2010

M.
è nato nel 1997 nel distretto di East Champaran, in India. Vive nel villaggio di Meel Chowk Katahan insieme ai suoi quattro fratelli (lui è il più grande) e ai genitori. La sua famiglia non possiede nè alcun capo di bestiame nè alcun terreno. Vicino alla casa, fatta di fango con il tetto di paglia, esiste una sorgente di acqua pulita. Se qualcuno della famiglia di M. si ammala, deve percorrere diversi chilometri per poter ricevere delle cure sanitarie. M. frequenta la scuola, è di religione induista e parla il Bhojpuri.
   
I messaggi di M.



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Comunicazioni di ActionAid

La regione di East Champaran

Nel distretto di East Champaran ogni bambino ha un unico nome. Il secondo nome determina la casta di appartenenza. Spesso le donne sono vittime di atrocità e discriminazioni, a casa e nella comunità. La loro voce non è ascoltata e non possono partecipare alle decisioni, spesso anche a quelle che riguardano la loro vita e quella dei loro figli. In questa comunità i compleanni non sono considerati importanti anche perché le date di nascita non sono registrate. Le scuole elementari sono presenti nella gran parte dei villaggi, ma in queste scuole non vi sono abbastanza insegnanti. Gli edifici sono in cattive condizioni e il numero di scuole superiori è scarso. La lingua parlata dalla maggior parte delle persone in questa comunità è il Bhojpuri. Le religioni principali nell'area sono l'Induismo e l'Islam. Le comunità appartenenti alle caste inferiori della società venerano divinità legate alle risorse naturali come la terra e i fiumi. La famiglia media è composta da otto persone. La dieta è a base di riso, legumi e verdure, ma la disponibilità dipende dal reddito famigliare. Le scorte di cibo durano dai tre ai sei mesi. La maggior parte delle famiglie vive in capanne costruite con fango e paglia. La gran parte delle famiglie sopravvive grazie a lavori giornalieri. Il lavoro è disponibile per quattro mesi l'anno, dopodiché gli uomini sono costretti a migrare. Nove persone su dieci, tra coloro che appartengono alle caste inferiori,  vivono al di sotto della soglia di povertà. Pochissime famiglie possiedono terre da coltivare. Alcuni hanno dei piccoli orti a produzione famigliare o allevano qualche animale. Nelle comunità esistono dei pozzi, ma agli appartenenti alle caste inferiori è vietato raccogliere acqua dai pozzi comunitari per paura che la "contaminino". Inoltre, durante la stagione secca questi pozzi si asciugano, mentre durante la stagione delle piogge l'acqua viene contaminata. Per raggiungere i centri medici più vicini la gente deve camminare dai dieci ai cinquanta chilometri. Questi centri sono costosi e, quindi, le famiglie si rivolgono a guaritori locali e tradizionali senza formazione e attrezzature adeguate.