Cara
amica, caro amico,
la donna che vedi nella foto è Shivani, direttrice di un centro che si occupa di donne vittime di violenza a Bhopal, in India.
È un luogo
molto prezioso per tutte le donne che vivono nella città di Bhopal, perché sta
cambiando la loro vita.Abbiamo voluto
iniziare questo notiziario con la sua foto, per farti conoscere uno dei tanti
volti di chi ogni giorno è insieme a noi a fianco di migliaia di persone,
supportandole anche nelle situazioni più difficili. Niente di quello che
leggerai di seguito sarebbe possibile senza persone come Shivani e senza te.La prima
storia che vogliamo condividere con te oggi, è particolarmente dolorosa, ed è
proprio di una delle donne che ha trovato supporto in Shivani, in tutte le
operatrici del centro antiviolenza One Stop Center e in ActionAid.Da parte sua
e da tutti noi, grazie!
Rashmi
Shetty
ActionAid
India
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Nonostante il dolore voglio immaginarmi un futuro roseo
Il braccio
destro e il lato sinistro della faccia sono ancora paralizzati a causa delle
brutali violenze subite, ma Rani ha una volontà di ferro e si sta riprendendo
in modo sorprendente. Rani è una giovane donna di 28 anni, che vive in India, a
Bhopal. Porta sul suo corpo, e ancor di più nella sua mente, i segni indelebili
delle violenze fisiche e ancor di più psicologiche, subite dal marito.
Appartiene a una delle caste più povere dell’India ed è sempre stata abituata a
subire umiliazioni. Nel matrimonio sperava di trovare serenità. E invece è
stato proprio suo marito a maltrattarla per tanti anni, finché un giorno non ha
rischiato di uccidere lei e la bambina che portava in grembo, riempindola di
botte. Ricoverata d’urgenza in ospedale, ha incontrato gli operatori do One
Stop Center, un centro nato grazie alla collaborazione di ActionAid con il
governo locale, per dare assistenza alle donne che hanno subito violenza.
Grazie al
centro, lentamente è iniziata la rinascita di Rani. La bimba è nata sana, Rani
invece oggi riesce a parlare solo con molta fatica e ha ancora il braccio
destro semiparalizzato. Ma vuole denunciare suo marito e formalizzare il
divorzio, per poter finalmente essere libera!
Sono 5000 le
donne seguite attualmente dagli operatori di One Stop Center, in India il 34%
delle donne subisce violenza. Grazie al lavoro svolto nel centro, a Bhopal sta
lentamente aumentando il numero di donne che denuncia le violenze subite, si
comincia a parlare pubblicamente di violenza, discriminazione e sfruttamento e
si inizia a chiedere giustizia, rispetto e diritto a una vita dignitosa.
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Ho ottenuto la proprietà delle mie terre
Grazie alle
leggi regolamentate dall’Atto sui Diritti della Foresta, il governo indiano
permette di registrare la proprietà delle terre occupate, ma a causa della
scarsa promozione di questa legge e delle complessità burocratiche, gran parte
della popolazione non ne beneficia.
Avevamo già
parlato di questa legge anche in passato, perché è davvero importante per la
popolazione della zona. Per questo abbiamo organizzato 15 incontri su questo
tema, coinvolgendo 1500 persone di diverse comunità tribali e creando 50
comitati a cui partecipano 550 agricoltori, che ci aiutano a sensibilizzare il
resto della popolazione sulle possibilità che questa legge offre. Palash vive
nel villaggio di Nishana, ai margini della foresta, è diventato un portavoce
degli abitanti della zona: “Un giorno ero a un incontro di ActioAid e ho
sentito parlare di questo programma del governo, così ho partecipato alle
attività di formazione e ho fatto domanda per ottenere la proprietà della mia
terra. Ho aiutato altre 72 famiglie della mia comunità e 55 di loro, come me,
hanno già ottenuto la proprietà!” conclude orgoglioso.
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Oggi so cosa serve ai miei figli per crescere bene
“Non sapevo cosa fosse la malnutrizione, né che effetto
avesse sulla crescita dei bambini”, racconta Amrawati, una giovane mamma del
villaggio di Patalda. “Frequentando il
nuovo centro di ActionAid ho seguito un incontro su questo problema e ho imparato
tante cose. Una delle mie bambine era malnutrita, anche perché è nata quando
ero molto giovane. Oggi abbiamo formato un gruppo di donne e, con l’aiuto di
ActionAid, prepariamo direttamente del cibo sano e nutriente per i nostri
figli, seguendo le regole che ci hanno dato. Siamo informate sull’importanza
delle vaccinazioni e cerchiamo di fare tutto il possibile per garantire una
buona salute ai nostri figli!” la partecipazione di Amrawati e di tante altre
donne come lei ha reso possibile un grande cambiamento: se fino a poco tempo fa
morivano circa 50 bambini all’anno a causa della malnutrizione, l’anno scorso,
per la prima volta, tutti i bambini sono risultati in buona salute.
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