Aggiornamenti da Nalanda

        MAGGIO 2018

Cara amica, caro amico,
la donna che vedi nella foto è Shivani, direttrice di un centro che si occupa di donne vittime di violenza a Bhopal, in India.
È un luogo molto prezioso per tutte le donne che vivono nella città di Bhopal, perché sta cambiando la loro vita.Abbiamo voluto iniziare questo notiziario con la sua foto, per farti conoscere uno dei tanti volti di chi ogni giorno è insieme a noi a fianco di migliaia di persone, supportandole anche nelle situazioni più difficili. Niente di quello che leggerai di seguito sarebbe possibile senza persone come Shivani e senza te.La prima storia che vogliamo condividere con te oggi, è particolarmente dolorosa, ed è proprio di una delle donne che ha trovato supporto in Shivani, in tutte le operatrici del centro antiviolenza One Stop Center e in ActionAid.Da parte sua e da tutti noi, grazie!

Rashmi Shetty

ActionAid India

Nonostante il dolore voglio immaginarmi un futuro roseo
Il braccio destro e il lato sinistro della faccia sono ancora paralizzati a causa delle brutali violenze subite, ma Rani ha una volontà di ferro e si sta riprendendo in modo sorprendente. Rani è una giovane donna di 28 anni, che vive in India, a Bhopal. Porta sul suo corpo, e ancor di più nella sua mente, i segni indelebili delle violenze fisiche e ancor di più psicologiche, subite dal marito. Appartiene a una delle caste più povere dell’India ed è sempre stata abituata a subire umiliazioni. Nel matrimonio sperava di trovare serenità. E invece è stato proprio suo marito a maltrattarla per tanti anni, finché un giorno non ha rischiato di uccidere lei e la bambina che portava in grembo, riempindola di botte. Ricoverata d’urgenza in ospedale, ha incontrato gli operatori do One Stop Center, un centro nato grazie alla collaborazione di ActionAid con il governo locale, per dare assistenza alle donne che hanno subito violenza.
Grazie al centro, lentamente è iniziata la rinascita di Rani. La bimba è nata sana, Rani invece oggi riesce a parlare solo con molta fatica e ha ancora il braccio destro semiparalizzato. Ma vuole denunciare suo marito e formalizzare il divorzio, per poter finalmente essere libera!
Sono 5000 le donne seguite attualmente dagli operatori di One Stop Center, in India il 34% delle donne subisce violenza. Grazie al lavoro svolto nel centro, a Bhopal sta lentamente aumentando il numero di donne che denuncia le violenze subite, si comincia a parlare pubblicamente di violenza, discriminazione e sfruttamento e si inizia a chiedere giustizia, rispetto e diritto a una vita dignitosa.

Ho ottenuto la proprietà delle mie terre
Grazie alle leggi regolamentate dall’Atto sui Diritti della Foresta, il governo indiano permette di registrare la proprietà delle terre occupate, ma a causa della scarsa promozione di questa legge e delle complessità burocratiche, gran parte della popolazione non ne beneficia.
Avevamo già parlato di questa legge anche in passato, perché è davvero importante per la popolazione della zona. Per questo abbiamo organizzato 15 incontri su questo tema, coinvolgendo 1500 persone di diverse comunità tribali e creando 50 comitati a cui partecipano 550 agricoltori, che ci aiutano a sensibilizzare il resto della popolazione sulle possibilità che questa legge offre. Palash vive nel villaggio di Nishana, ai margini della foresta, è diventato un portavoce degli abitanti della zona: “Un giorno ero a un incontro di ActioAid e ho sentito parlare di questo programma del governo, così ho partecipato alle attività di formazione e ho fatto domanda per ottenere la proprietà della mia terra. Ho aiutato altre 72 famiglie della mia comunità e 55 di loro, come me, hanno già ottenuto la proprietà!” conclude orgoglioso.

Oggi so cosa serve ai miei figli per crescere bene
“Non sapevo cosa fosse la malnutrizione, né che effetto avesse sulla crescita dei bambini”, racconta Amrawati, una giovane mamma del villaggio di Patalda.  “Frequentando il nuovo centro di ActionAid ho seguito un incontro su questo problema e ho imparato tante cose. Una delle mie bambine era malnutrita, anche perché è nata quando ero molto giovane. Oggi abbiamo formato un gruppo di donne e, con l’aiuto di ActionAid, prepariamo direttamente del cibo sano e nutriente per i nostri figli, seguendo le regole che ci hanno dato. Siamo informate sull’importanza delle vaccinazioni e cerchiamo di fare tutto il possibile per garantire una buona salute ai nostri figli!” la partecipazione di Amrawati e di tante altre donne come lei ha reso possibile un grande cambiamento: se fino a poco tempo fa morivano circa 50 bambini all’anno a causa della malnutrizione, l’anno scorso, per la prima volta, tutti i bambini sono risultati in buona salute.