Aggiornamenti da Nalanda

        OTTOBRE 2017

Caro amico,
la gioia di scriverti è grande, perché insieme staimo migliorando la vita di molte persone, tra le più vulnerabili al mondo.
Soprattutto in un paese come l'India, colpito frequentemente da calamità naturali, come le recenti alluvioni che hanno lasciato senza casa milioni di persone, il nostro costante aiuto è più che mai prezioso.
Noi siamo sempre al loro fianco. Sono persone come Bhagrati, Devsu e Saavi, donne e bambine a cui, con il tuo sostegno, hai già assicurato un futuro migliore.
Per il resto della loro vita, ogni gioia sarà accompagnata da un pensiero, un sorriso, rivolto anche a te: quando la piccola Bhagrati sarà una donna indipendente e avrà un lavoro, quando Devsu potrà lasciare la terra in eredità ai suoi figli o ancora quando Saavi aiuterà un’altra donna come lei a riscattarsi dalle violenze subite.
Ti invito a leggere queste pagine pensando a tutto questo e a quante altre vite potrai ancora cambiare, continuando a portare avanti il tuo sostegno a distanza.
Ti ringrazio per il tuo aiuto e ti auguro buona lettura.
Rasmi Shetty - Responsabile Sostenitori

Il coraggio di studiare e cambiare vita
“Per andare a scuola, dovevo camminare per 10 chilometri. Ma in molte ribù, i bambini come me fanno lavori pesanti o pericolosi, come scendere nelle miniere” racconta Bhagrati. Nelle tribù dell’India, circa il 90% delle donne è analfabeta. Ma anche i dati nazionali sono sconfortanti: una ragazza su tre con meno di 15 anni non è mai andata a scuola. “Quando mia mamma è morta, mi sono presa cura delle mie sorelle: sempre più spesso, restavamo sole. Ogni giorno vedevo i miei amici andare a scuola e soffrivo molto. Un giorno, gli operatori di ActionAid sono venuti e hanno parlato con mio papà. In quel momento, ho trovato il coraggio e gli ho detto che volevo studiare. E lui, con le lacrime agli occhi, mi ha dato il permesso di farlo,. Da quel giorno la mia vita è tornata a risplendere, finalmente posso studiare anch’io!”
Da più di un anno Bhagrati va a scuola ogno giorno, insieme a 150 ragazzi che, come lei, avevano smesso di studiare. Un traguardo importante che mira ad un futuro migliore.

Donne libere dalla violenza domestica
“Tre anni fa ho sposato mio marito e dopo poco sono rimasta incinta. Alla nascita di nostra figlia, lui è andato su tutte le furie perché voleva un maschio”, racconta Saavi. “Un anno e mezzo dopo, un’altra gravidanza. Quando si è scoperto che era una bambina, ha iniziato a essere violento, per punirmi di non avergli dato un maschio. Cominciò a farlo ogni giorno, protetto dalle mura di casa”. Saavi era una delle tante donne vittime di abusi domestici. Un giorno,  sfinita dalle violenze del marito, ha deciso di raccontarle a uno dei Gruppi per le Donne organizzati da ActionAid. È stato allora che, grazie al sostegno delle donne che ha conosciuto, ha deciso di affrontarlo. “Alcuni giorni dopo, ho detto a mio marito che doveva vergognarsi. Conoscevo le leggi che mi proteggevano e gli ho promesso che se lo avesse ancora fatto, lo avrei denunciato. Da quel giorno è totalmente cambiato e io posso vivere felicemente con la mia famiglia!”

La terra un bene primario per tante famiglie
“La foresta è sempre stata la nostra casa. Un giorno, lo Stato ha iniziato ad allontanarci. Tanti giovani avevano iniziato a scappare nelle città, senza tornare più. Leggi che avrebbero dovuto difendere sia noi che la foresta, ci stavano rovinando”, racconta Devsu, della tribù Korku.
“ActionAid mi ha aiutato a confrontarmi con le istituzioni, che mi hanno assegnato 3 ettari di terra e insegnato a usare tecniche di agricoltura sostenibile.” Grazie all’Atto sui Diritti della Foresta, circa 3000 famiglie hanno ricevuto la terra che era stata dei loro padri e le richieste continuano. Di queste, oggi più di 500 coltivano secondo i principi dell’agricoltura sostenibile.
Ma non ci siamo fermati qui! Con una campagna di sensibilizzazione, abbiamo aperto un dialogo fra le istituzioni statali e le tribù che erano state private della loro terra.